Se l’occupazione è fatta per Amore.


 

Image

Non so quanti di voi hanno seguito le vicende di Macao e dello spazio di cui i milanesi volevano riappropriarsi. Stamane lo sgombero è stato abbastanza pacifico e il Pisapia ha pure fatto la sua bella figura venendo a “interloquire”, per usare un verbo caro a Saviano, con gli occupanti. In cambio della Torre Galfa il sindaco ha proposto le ex acciaierie Ansaldo. Tutto sommato credo sia un buon compromesso anche perché, diciamoci la verità, nemmeno il più ingenuo dei manifestanti avrebbe mai potuto pensare che il sindaco dicesse ” Ok ragazzi, state tranquilli, il palazzo ve lo regalo!”.

Mi piace pensare che una sorta di ” febbre della cultura” si sia abbattuta sull’Italia e che i focolai di cui avevo già parlato ( Teatro Coppola, Teatro Valle, Teatro Garibaldi) abbiano cominciato a dare i primi frutti. Sarebbe bellissimo se per una volta le Istituzioni sostenessero questa epidemia pacifica, integrativa e sostenibile. Del resto credo che sia questo lo spirito col quale dovremmo avvicinarci ai media e all’Universo in generale: uno spirito di condivisione, di donazione gratuita e di amore per la crescita personale e la cultura.  Ok, lo so, sono molto utopistica… devo ricordarmi che ho sempre a che fare con la razza umana. E come disse una volta il mio prof. di sociologia a lezione “Nelle cose devi sempre chiederti chi ci guadagna”.

Detto questo stacco, perché attualmente la mia attenzione dovrebbe esser riversa tutta sui libri. Le nubi nere degli esami si avvicinano all’orizzonte ed io non ho nemmeno uno straccio di ombrello!

Ah ultima cosa !!Vi invito a partecipare agli eventi che si tengono questa settimana di Teatro Coppola tutto il programma lo potete trovare qui.

 

 

Pubblicato in Uncategorized | Contrassegnato , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Tutti i “no” che dovresti dire… (anche se a volte non ci riesci!)


 

Image

 

Qualche giorno addietro sul sito di Riccardo Esposito ho trovato questo piccolo ma delizioso post sui famosi “NO” che devi dire. Preciso che Riccardo si occupa di Social Media, pertanto mi trovo spesso a leggere o  retwettare i suoi pezzi, che sono semplici ma efficaci ( e che ovviamente vi consiglio di seguire!). E’ proprio dal post sopracitato che nasce la mia riflessione di oggi.. Se è vero che ci sono dei “No” da dover dire quando si lavora .. quali sono i “no” che bisognerebbe dire nella vita di coppia? E nelle relazioni? E nell’amicizia? Io ne elenco un paio.. siamo curiosi di scoprire i vostri!

  1. NO alle sanguisughe di positività. Nella mia vita ho scoperto che esistono  persone che  “succhiano” via l’energia. Si alzano perennemente scontente al mattino, e con il loro cattivo umore, i mugugni, le depressioni immotivate, riescono a distruggere anche il karma più roseo. Se qualcuno fra i tuoi conoscenti è così faglielo notare. Se poi non cambia, defilarsi e cercare aria più salubre non è un reato.
  2. NO agli uomini eccessivamente possessivi e/o gelosi e soprattutto NO agli uomini violenti e maneschi. Non mi stancherò mai di ripeterlo abbastanza: nessuno hai il diritto di umiliare o picchiare una donna. E chiunque lo faccia merita il bando dalla società civile.
  3. NO alle amiche che ” ci vediamo per un caffè”… e intanto passano una decina d’anni. Per il 90% delle cose volere è potere, e al giorno d’oggi la scusa delle distanze o della mancanza di tempo non esiste, se a quella persona ci tieni sul serio. Le mail e gli sms hanno un costo ridicolo, pertanto, non fatevi infinocchiare dal “prima o poi ci becchiamo!”.
  4. NO agli uomini modello Houdini, ovvero quelli che ci esci una sera e poi spariscono per il resto della vita, salvo spuntare fuori a comodo. Poco sinceri e poco eleganti. E soprattutto: molto poco uomini! 
  5. NO al volere essere a tutti i costi quello che non siamo.NO a chi si spaccia per pittore quando in realtà è un imbianchino. NO a chi non parla perché si tiene le cose per sé e soprattutto  

 NO a chi è intenzionato a distruggere il tuo lavoro, la tua felicità o il mondo intorno a te

con un’insana dose di malevola invidia.

 

 

 Ricordatevi che  What goes around comes around.

Pubblicato in Uncategorized | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , | 8 commenti

Perché non devi tornare con un ex (considerazioni logiche e opinioni discutibili)


Image

Oggi parliamo di ex. Si lo so che è uno dei miei argomenti preferiti, e so anche che a furia di analizzare i sentimenti e le relazioni interpersonali inizio a sembrare la Carrie Bradshow de noiartri. Ma penso che se c’è un interrogativo che attanaglia il genere umano non è quello del “se viene prima l’uovo o la gallina” ma il “cosa sarebbe successo se…“. Ci sono casi in cui, questo desiderio di conoscere come sarebbero andate le cose, ci porta a fare un passo indietro ( più che uno avanti!) e magari a tornare con una persona che avevamo precedentemente lasciato. Un ex, appunto. E qui di scuole di pensiero ce ne sono a bizzeffe: chi dice che la gente non cambia, chi parla del fatto che con il senno del poi le persone possono maturare, chi imposta la discussione adducendo la teoria del piatto rotto, che incollato non torna come prima, e chi ribatte rispondendo che è sempre un piatto e mantiene comunque  le sue funzionalità. Io questa cosa, lo ammetto, l’ho provata un paio di volte e credo di essere giunta ad alcune conclusioni che oggi voglio condividere con voi.

1) Tornare con un’ex non è un punto di partenza. Siete già partiti tanto tempo fa, al massimo è un tamponamento ad un incrocio. Al posto di chiedervi gli estremi dell’assicurazione decidete di fare una costatazione amichevole. Questo non cambia il fatto che le vostre rispettive macchine abbiano subito dei danni.

2) Un ex non è un fidanzato nuovo. Conosci già molto di lui, pregi e difetti. Se pensi di poter tollerare le cose che ti hanno dato fastidio anni prima, se credi che i suoi comportamenti si siano modificati, ti sbagli. Io sostengo la tesi che le persone non cambiano, ma si evolvono, ovvero portano in vista determinate caratteristiche mentre altre vanno in secondo piano. Questo non significa che le abbiano perse. Insomma: quando meno te lo aspetterai la vera natura della persona che hai di fianco riemergerà, quindi … stay tuned.

3) Non dovresti tornare con un’ex perché tutti abbiamo diritto ad un futuro, e se vi siete lasciati, vuol dire che non c’era volontà di un futuro insieme. A maggior ragione se non è lui a fare il primo passo verso di te. Se i suoi comportamenti non sono chiari, se non si mostra presente o attento ai tuoi bisogni devi seguire assolutamente il consiglio del mio amico Berger 

E come dice anche la Litizzetto in un famoso spot

” Meglio cambiare nè!?”

Pubblicato in Uncategorized | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Vanessa e Stefania: storie di uomini che uccidono le donne.


E’ passato qualche mese da quando la mia amica e collega Stefania Noce è stata brutalmente uccisa dall’ex fidanzato. Per molto tempo e tutt’oggi, il ricordo di Stefania mi ha accompagnato e da quando ho saputo della scomparsa di Vanessa Scialfa il mio pensiero è corso subito a quel tragico evento. Stamattina i giornali non lasciano dubbi: è stato il fidanzato ad uccidere Vanessa, forse dopo un futile litigio causato dalla gelosia. Guardo la foto di questa ragazzina di vent’anni che potrebbe essere la mia sorellina minore e mi chiedo quali accorgimenti stia prendendo la società per difendere le donne, le figlie, le madri, da questa schifosa violenza. La risposta è: nessuno. Tutte queste “morti rosa” non fanno rumore e fra qualche giorno passeranno in sordina sulle pagine dei giornali. Anche questa ragazza sarà  un nome in un lungo elenco di nomi e la cosa che fa più male è pensare che il suo assassino fra qualche anno sarà a piede libero.

Vanessa, io non ti conoscevo, ma morire a vent’anni è ingiusto, e morire per colpa di chi abbiamo amato è  crudele. Nessuno ha il diritto di togliere la vita, e nessuno ha il diritto di uccidere una donna solo perché è più debole, più indifesa, più fragile o più innamorata.

Se esiste un aldilà, un posto dove le persone possono incontrarsi, ecco, io spero che tu sia lì con Stefania e che la sua allegria e la sua bontà ti facciano sentire meno il dolore del distacco da chi ti voleva bene.

Vanessa Scialfa, 20 anni, uccisa dal fidanzato per motivi passionali.

Pubblicato in Attualità Media & Società | Contrassegnato , , , , , , , , , , , | 1 commento

Il manuale del perfetto seduttore ( già, esiste veramente!)


Image

Ebbene si signori miei! Non è il racconto della vita di Giacomo Casanova. Non sono le telecronache bollenti delle notti di BungaBunga. Quello che mi è capitato l’altro giorno durante la navigazione su Internet, è stata una vera e propria illuminazione! Se non riuscite a conquistare una gnoccolona, se non siete in grado di fare delle avances con garbo, se al primo avvicinamento la donna si chiude a mò di riccio spinoso o cozza di scoglio, il problema è che voi non avete letto i 37 errori più comuni della seduzione! No, non è solo che non vi siete tagliati i peli del naso. O che magari avete indossato al primo appuntamento il maglioncino sferruzzato da mammà vostra. E no, non è nemmeno perché le avete chiesto di pagare alla romana. Insomma: in questo elenco qualcosa che avete fatto  ci sarà sicuramente! Quindi, tanto per cominciare, sentitevi in colpa di non aver letto il manuale e passate dieci minuti in ginocchio sui ceci mentre guardate uno show di Platinette. Fatto? Ecco adesso ci siamo!

Urge un chiarimento. Siccome questo report l’ha scritto un ometto, secondo me non c’è da fidarsi tanto. E’ vero, noi donne siamo animali complicati, strani, che per 3 giorni al mese è meglio non avvicinarci ( ma questo evitate di farlo anche se avete un fidanzato licantropo, vedi alla voce Twilight!). Quindi vi risparmierò di acquistare il suddetto manuale e vi elencherò brevemente i 5  errori più comuni che il maschio compie e che fanno fuggire noi donne a gambe levate ( e so che da qualche parte, qualcuno di voi un giorno mi sarà grato!).

  1. Igiene. Quando vedete noi donne sbavare dietro a un uomo “rude”, con la barba incolta e magari un po’ sudaticcio, è tutta scena. A noi donne il sudato schifa, nessuna avrebbe il coraggio di avvicinarsi ad un uomo che puzza come voi non vi avvicinereste ad una donna con la maschera nutriente e due fettine di cetriolo in viso. E con puzza intendo qualsiasi cosa: alito,ascelle, capelli oleosi devono essere banditi dal regno delle relazioni sociali. Vada per la barba incolta, purché sia un incolto “curato”. Se all’aereoporto vi scambiano per un militante di Al Qaeda valutate l’opzione di un rasoio.
  2. Calcio. Nossignore. A noi non ce ne frega niente delle vostre partite come a voi non frega niente di quel bellissimo vestito che c’è in vetrina e che potremmo abbinare alle ciabattine da bagno. Signori: quando stiamo guardando una partita di calcio con voi nel 90% dei casi è solo ed esclusivamente per adocchiare il fustacchione di turno che sta con la velina/valletta. Noi non siamo tifose. Non comprendiamo niente delle vostre moviola. L’unica cosa che ci piace è la parola fallo. E non nel senso sessuale del termine, ma nel significato di “imperativo del verbo FARE” che spesso vi rivolgiamo.  ( vedi alla voce ” Fallo o niente sesso per i prossimi 3 mesi”.)
  3. Galanteria. Ok, la cavalleria è morta, il buon gusto è in prognosi riservata, e l’educazione versa in condizioni gravi. Ma se non volete che una donna vi bolli come rozzo, tirchio o zulù (o tutte le cose insieme) dandovi buca per i secoli successivi ogni tanto è apprezzabile un gesto carino. Aprire una porta, dare il braccio per scendere le scale, aiutarla con i sacchetti della spesa, fare i piatti ogni tanto. Non è assolutamente un obbligo ma vi fa guadagnare tanti punti, e il lato positivo è che potete fare tutti questi gesti senza spendere un euro!
  4. Motori. Non ce la caviamo troppo bene nemmeno in questo campo. Ammettiamolo: ci viene meglio il budino di mirtilli con anatra in crosta che cambiare una ruota bucata. Ma siamo anche molto agguerrite: impariamo alla svelta e non molliamo facilmente l’obiettivo. Avete mai visto l’apertura degli sconti in qualche grosso centro commerciale? Ecco. Altro che Trecento o Mohicani. Noi siamo delle Amazzoni della carta di credito! Prima di lamentarvi che non sappiamo parcheggiare, che camminiamo troppo piano, che teniamo la macchina uno schifo imparate a guidare con i tacchi 15 cm, poi ne parliamo! ( O in alternativa offritevi gentilmente come autisti!)
  5. Violenza. Un uomo che alza la voce o le mani su una donna non è un uomo. Un uomo che umilia, ferisce, inganna, o tradisce una donna la fa scappare lontano mille miglia e fa passare la voglia di qualsiasi tipo di rapporto. Quindi Signori Uomini: mani bene in vista! E se proprio dovete metterci le mani addosso… quantomeno cercate di dimostrarci che conoscete l’anatomia umana!
Pubblicato in Relazioni umane e casi patologici., Uncategorized | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , , , | 2 commenti

La teoria dell’autobus ( ovvero perché sei più sexy quando sei già impegnato..)


Immagine

E’ successo anche a voi, vero? Mi riferisco a quello che io chiamo ” effetto boomerang”. Magari vi sarà capitato su Facebook, mentre eravate al bar, o sul posto di lavoro.Insomma  il teorema vuole che quando siete single nessuno vi si fili, e quando siete accoppiati vi ronzino attorno decine di pretendenti.Se poi di mezzo ci ricompare pure qualche ex, la frittata è fatta.

Una volta in un locale ho quasi rischiato di essere la causa di una rissa.Il mio boyfriend di allora aveva notato che sia io che una mia vecchia fiamma eravamo entrati e usciti dai bagni contemporaneamente. Quello che successe in quella toilette è gelosamente custodito dai gabinetti, ma in ogni caso ho iniziato  a notare che, a mia insaputa, il decimo comandamento è stato modificato in

Non desiderare il partner di altri. Prenditelo e basta. 

Me lo dimostra anche Belen, che ha deciso di soffiare l’accoppiato Stefano alla povera Emma. Che poi Emma, diciamoci la verità, tutta sta farsa della donna “forte” puoi pure risparmiartela. Sta solfa della sudista lavoratrice, della virtuosa tenace, del recupero delle origini. Oh Emma! Un paio di corna in testa non fanno piacere a nessuno sia che tu venga da Aradeo o da Rio de Janeiro.

In ogni caso io ho provato ad elencare una serie di motivazioni sul perché la roba di qualcun altro ha più fascino.

  1. Il piacere della sfida. Non essendo Bear Grills e non potendo affrontare la natura selvaggia buona parte di noi contestualizza tutto nell’ottica del traguardo. C’è chi ne fa una filosofia, una regola di vita. Come in non ricordo quale film in cui il protagonista si divertiva a collezionare solo ragazze già fidanzate.
  2. Il fascino della conquista.  Un po’ tipo quello che ha portato Cristoforo Colombo verso l’America, anche se era già colonizzata da altri.
  3. Il senso del proibito. ” Non si fa ” e ” non si deve” sono due frasi che spingono come una molla verso il fulcro d’attrazione.

Un po’ come quando su un autobus pieno desideriamo intensamente che qualcuno liberi il sedile per potercelo accaparrare, riuscire a “rubare” qualcuno dalle braccia dell’altro stimola il nostro ego, la nostra competitività, e qualora ci riuscissimo aumenta la nostra stima.

Insomma: se vi sentite particolarmente insicuri, inadatti, inadeguati, tristi, non dovete necessariamente lanciarvi nello shopping. Niente  infatti potrà stimolarvi quanto l’impresa eccezionale di scippare il/la fidanzato/a di qualcuno.E tutto questo senza spendere nemmeno un euro di psicanalista. E vi pare poco??

Pubblicato in Relazioni umane e casi patologici. | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | 7 commenti

Se Lui ti dice “Saremo in tre” ma non sei incinta (ovvero l’amore ai tempi della matematica).


Image

Non sta parlando del pranzo domenicale con la sua adorata mammina. Non sta parlando del vostro futuro matrimonio. No, hai capito benissimo. Quello che la tua  dolce metà ti sta proponendo è una formula matematica per la quale tu, da proprietaria del 51%delle azioni diventi socia/o alla pari con una sparuta quota del 33%. O meglio, rientri in una cosiddetta formazione di triumvirato, o triumfemminato, a seconda. Tu, che fino a ieri consideravi Trium come l’iniziale di una ben nota marca di reggiseni. Insomma, hai capito no? Il tuo tipo/a vuole fare le cose zozze. Ma con te ed un’altra/o.

I modi di reagire a questa cosa sono i più disparati e disperati. Se anche tu sei del partito del QuiQuoQua, del Bianco Nero Grigio, del Three is a magic number, e la cosa ti sta bene, sono fuochi d’artificio, scintille, e petardi che nemmeno il veglione di Capodanno. Se la cosa ti puzza (e non sono le sue ascelle!) forse è il caso di fare un passettino indietro e analizzare lo stato della vostra relazione con un report. Stile insight di Facebook, o quotazioni della borsa. Se a fine della relazione ti sei accorta che gli ultimi due mesi a letto sono stati eccitanti quanto una puntata di Amici di Maria de Filippi allora puoi comprendere le richieste del tuo partner ed eventualmente decidere.  Puoi  lanciarti nella situazione senza false illusioni, cercare un momento di svago disinibitorio, o puoi tastare il polso della tua vita di coppia e dichiarare il rigor mortis. In ogni caso la scelta che prenderai non dovrai scontarla a vita e, perché no, potrebbe essere anche una rivelazione sui tuoi sentimenti riguardo te e l’altro/a.

Io personalmente appartengo al partito per il quale alla suddetta frase seguono cento colpi di sciabola allo specchio, giusto per farti pelo e contropelo, e poi nell’ordine trapasso e tumulazione (a mie spese, s’il vous plait, perché la mia famiglia è nel mercato della morte, ma quella è un’altra storia). Si insomma… la condivisione è una cosa che mi può anche star bene, ma solo su Facebook. Se lui mi dicesse “saremo in tre” io risponderei  “ti spezzo in due”.  Anche perché a me la matematica non è mai piaciuta.

Pubblicato in Uncategorized | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | 4 commenti

#Perché non riesci a stare con una persona normale? (Forse qui troverai la spiegazione)


Caro amico/amica,

Se anche tu ti stai facendo la sopracitata domanda  probabilmente avresti dovuto essere presente alla mia chiacchierata di stamani con A. ( storico amico che non vedevo da tipo una vita!). Ma tranquillo! Ho deciso di condividere con te quello che abbiamo compreso entrambi dopo circa dieci anni di disastrose situazioni sentimentali ( e spero che ti sia utile)

a) Non stai con una persona normale perché, potenzialmente tu non lo sei. Se è vero che tanto mi da tanto e che per legge della fisica gli opposti si attraggono vuol dire che o quella/o normale sei tu (quindi attrai a calamita pazzi, psicotici, narcisi ipocondriaci, maniaci sessuali predatori seriali compulsivi etc.) o sei quella anormale ( e rientri nelle categorie di cui sopra).  Ed in entrambi i casi non è che vada granché bene.

b) Non stai con una persona normale perché dopo un po’ ti scocci e non ne vuoi sapere. Preferisci le montagne russe, le emozioni forti, le situazioni impossibili: in una parola gli stronzi/ le stronze. La tua malattia? Sei masochista, il che sessualmente, potrebbe anche attirare un determinato target.

c) Non stai con una persona normale perché puntualmente ogni volta che ci provi qualcosa va storto. Lei perde l’aereo, tu becchi un lavoro a Singapore, tua padre si converte e diventa mormone, al gatto di tuo fratello viene la  cistite, tua nonna viene rapita dall’esercito maoista, il vicino di casa organizza un rave ma gli invitati sbagliano indirizzo e la festa si trasferisce a casa tua. Insomma, non c’è verso.

Detto questo vi invito a trovare la vostra spiegazione/scusa. Fermo restando che c’è una spiegazione che non ho voluto inserire ma metto come chiusa finale.

A volte non stai con una persona normale perché non esistono persone normali.  That’s all. 

Pubblicato in Uncategorized | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , | 5 commenti

Il genere maschio e l’editoria proibita: ovvero come acquistare i preservativi.


Che stamattina fosse giornata di meditazione l’ho intuito dal fatto che volendo rinnovare la mia patente, mi ero recata di buon mattino alla scuola guida. Ma il mio karma non era affatto positivo pertanto, trovando chiuso, me ne tornavo dopo meno di un’ora con le pive nel sacco. Questo però non mi impediva di compiere uno dei miei riti quotidiani: la sosta all’edicola. Ebbene sì, perché io, famelica content, surfista del web, masticatrice di social user, sono un’innamorata della carta, financo della carta igienica. In realtà mi dovevo fermare anche perché il tabaccaio mi doveva una marca da bollo, ma è secondaria importanza. Mentre attendevo il vecchietto mi accorgo che alle mie spalle sta un giovanotto. Costui, appena si rende conto della mia presenza, posa goffamente la rivista che ha in mano e afferra al volo un numero di Cose di Casa occhennesò.  Mi allontano di qualche passo, e il ragazzo tenta di riprendere il suo giornale ma… appena ritorno per prendere il resto eccolo che lo vedo seppellire ancora il suo cartaceo fra ” Gente In” e ” GuidaCucina” e arrossire come un peperone gratinato. Esco, prima che al poverino prenda un colpo e sia costretto ad acquistare un Cioè, e medito  sul fatto che nonostante ci sia tanta liberalizzazione dei costumi, un uomo cerchi di nascondere le sue letture sconce  in un’edicola manco  fossimo ai tempi della Santa Inquisizione. Un po’ come quando da adolescenti si va nella farmacia più lontana del paese per comprare i preservativi, sperando di non incrociare nessuno. Oppure si manda l’amico. (Che poi l’amico rischia pure lui eh! ). Insomma, la vergogna è proprio una brutta bestia! Ed è la stessa vergogna che porta noi donne a nascondere la cellulite, ad urlare ” non aprire quella porta!” al tuo ragazzo quando sei coi bigodini in testa e la maschera al cetriolo. La vergogna: questa leva orribile che ci spinge a diete fameliche perché noi, alla prova costume con la panzetta, non ci vogliamo arrivare! Quella che ci fa balbettare davanti a uno/una che ci piace. Che ci rende un budino tremolino quando dobbiamo parlare in pubblico.

Soluzioni? Fregarsene. Prendetevi quello che volete, leggete quello che vi pare. Comprate i vostri preservativi. Vivete senza vergogna. 

Ma forse detta così suona leggermente Hippy.

Pubblicato in Uncategorized | Contrassegnato , , , , , , , , , | 7 commenti

Pasqua in Sicilia ( ovvero: only the braves.)


Fra poche ore io e qualche altro antipaticissimo bambino piagnone saremo compagni di viaggio in una breve traversata. Ho deciso di partire oggi perché voglio saltare a piè pari tutti i convenevoli e i rituali legati alla Pasqua tipo auguri, acquisto uova, preparazione inviti pranzo/cena, organizzazione pasquetta and so on. Così stasera quando scenderò dall’aereo lo farò perfettamente in tempo per cenare, salutare alcuni amici e andare a letto ad un orario decente. Fra le mie priorità ci sono: i miei tre cani, mio fratello (che non vedo da ben sei mesi!), gli arancini, e il caffè in quel posto di mare che mi piace tanto ma di cui non posso dirvi il nome. So anche benissimo che non riuscirò a mantenere fede a queste promesse perché io ho la famiglia mezza sicula e mezza emiliana (per chi non ne fosse a conoscenza!) il che significa battaglia aperta tra sugo e ragù, tra tortellini e maccheroni, tra arancini e gnocco fritto. Avete presente la scena di ” il mio grosso grasso matrimonio greco” nella quale la zia scopre che Ian è vegetariano? No?? Beh.. Godetevela! E… Oppa!!!

Pubblicato in Uncategorized | Contrassegnato , , , , , , , , , , , | Lascia un commento