L’italia peggiore (Lasciatemi parlare!)


Non so voi ma a me ci sono delle pubblicità che a guardarle mettono davvero i brividi. E non sono quelle dei bambini denutriti o dei cani abbandonati. Quelle anche. Ma in queste settimane a farmi da turba a ogni piè sospinto è stato lo spot del gioco  Lotto, con la sua musichina orecchiabile e il suo testo che è tutto un programma.

Poi stasera ci si mette anche questo video che ho casualmente beccato in rete e  ha provocato in me una forte ondata di sdegno che voglio condividere.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=iPMsZyw7Kro

Sia chiaro: non voglio fare la moralista e non invidio il ragazzo sopra. Quello che mi chiedo è: a che livello ci siamo ridotti? Che generazione stiamo portando avanti?!  Io e tanti colleghi/amici, che non apparteniamo al pleistocene, siamo cresciuti  con il terzetto “sacrificio/sudore/lavoro”. Evidentemente qualcosa nella ricetta non ha funzionato se buona parte di noi non ha ancora un contratto stabile che gli permetta di pensare al futuro senza doverci mettere almeno dieci punti interrogativi. Così MammaTv ti propina la soluzione: riempi una schedina e bevi champagne ghiacciato a tutte le ore. Riempi una schedina e porta la tua ragazza in vacanza. Riempi una schedina e sistema la tua compagnia! Riempi una schedina e … eh! Ma mica lo dicono che per uno che vince ce ne sono 1000 che ci perdono lo stipendio! Ci mancherebbe! Ma c’ est lo spot!  La cosa che mi preoccupa di più, e mi preoccupa seriamente, è il messaggio che trapela: qualsiasi cosa tu voglia fare nella vita è solo questione di FORTUNA, perché se la fortuna ti bacia diventi miliardario e fai quello che vuoi.   E non conta il sudore, la fatica, il senso di responsabilità. Non conta mantenere fede alle proprie passioni. Che importa l’onestà, l’impegno, la costanza, il sacrificio, la dedizione, l’etica lavorativa. Chi sene frega! Sono soldi facili! Sono gli zecchini che pianti e che daranno vita all’albero che risolverà i tuoi guai!

 Signori miei  al primo politico che all’ennesimo microfono dirà ” I giovani d’oggi sono senza ideali!” o ci chiamerà bamboccioni, o falliti, dirò di fissare ininterrottamente quello spot per quattordici ore e chiedere cosa diamine sta comunicando se non la resa generale mentale e fisica di chiunque. Dall’impiegato al pensionato, dalla casalinga al ragazzino. Tutta la società italiana è coinvolta in questo lavaggio del cervello dal penoso sottofondo  TotoCutugnesco.

Lasciatemi sognare?  Andatevene a cac… !

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Radiohead No surprises


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Auguri Stefania… (storia della donna che vi auguro di diventare).


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Prima che finiate di truccarvi, di vestirvi e di prepararvi per uscire con le amiche. Prima che facciate l’ultima telefonata al vostro ragazzo e dire ” stasera sono solo mia!”. Prima che vi passino a prendere per recarvi in qualche discoteca vorrei che tutte quelle che leggono il mio blog e questo post condividessero con me un pensiero.Ogni giorno ci sono molte donne a cui vogliamo somigliare: belle, potenti, famose, ricche, intraprendenti, determinate. Modelle, capi di stato, leader dell’opposizione, eecologiste, eroine del passato, sante, giornaliste o chissàcchi. Ognuna di noi ha una donna da cui prende ispirazione ed esempio: credo sia giusto. Ma quello che vi auguro oggi è di diventare come Stefania Noce. 

E’ a lei, piccola grande donna che non c’è più, che mando i miei più sentiti auguri ( anche se so che avrebbe sorriso e probabilmente mi avrebbe detto che lei, a questo genere di cose, nemmeno ci teneva tanto poi!)

Ciao Stefania, che tutte noi possiamo ogni giorno ricordarci del tuo coraggio, del tuo sorriso e della tua gentilezza e cercare di assomigliarti un po’.Perché essere “donne” oggi è una cosa maledettamente difficile, complicata e pericolosa. E tu lo sapevi bene e purtroppo l’hai provato sulla tua pelle.

Tanti auguri amica mia.  

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Ma l’Italia ha davvero bisogno delle Olimpiadi?


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Oggi giornata mondiale dell’amore & dei cuoricini sarà ricordata ai posteri anche come giornata nel quale il caro Signor Monti disse un bel “sticazzi” ai giochi olimpici di Roma 2020. Sia chiaro: io in parte lo appoggio. Sarà perché da quando siamo un paese in piena crisi l’  austerity  è diventata ormai indispensabile quanto un paio di calze coprenti nere per qualsiasi femmina. Sarà perché di vedere opere incompiute sparse per tutto il bel paese ne ho proprio le tasche piene. Sarà perché, per quanto noi italiani vogliamo impegnarci, pensare di muovere una macchina enorme e dispendiosa come le olimpiadi è davvero troppo in questo momento. Certo, molti sostengono che si è persa un’occasione per un rilancio turistico economico, per creare posti di lavoro, per smuovere qualcosa nel campo edilizio.

Ma guardiamo in faccia la realtà: l’Italia ha davvero bisogno delle olimpiadi per rilanciarsi?

Viviamo nel paese che probabilmente possiede la più alta concentrazione di opere artistiche e bellezza naturalistiche eppure non sappiamo valorizzarle. Sostenere il progetto Roma2020 mi sembra accontentarsi dell’uovo oggi senza pensare alla gallina di domani. Perché resistere e pensare che dobbiamo alzarci le maniche e darci da fare con quello che c’è, così come hanno fatto i nostri nonni nel dopoguerra avendo a disposizione solo macerie, è più difficile che pensare di poter fare soldi mettendo in piedi un’altra attività lucrosa. E dico lucrosa perché vuoi o non vuoi qualcuno ci mangerà sopra sempre. E non saranno le persone più bisognose, i disoccupati o i giovani ad avere la possibilità di lavorare o di guadagnarci. 

Dobbiamo stringere i denti. Siamo un paese che fino a poche settimane fa contava uno spread schizzato sopra i 500. Abbiamo ancora la benzina a costi così esorbitanti che fra poco sarà impossibile pure andare a lavorare. E a fine stipendio avanza troppo mese (come dice qualcuno!)

Roma2020 sarebbe stato bellissimo. Ma per ora cerchiamo di pensare ad Italia2012.

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Ti amo. Ma anche no.


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Le prime settimane di febbraio, secondo le mie modeste opinioni, dovrebbero essere segnate in rosso nel calendario. E non a causa delle pessime condizioni meteo che costringono gli italiani a stare in casa ( che tanto poi, con la crisi che c’è, dove vorreste andare a spenderli sti soldi!?), ma quanto per i due motivi

a) San Valentino

b)  Sanremo

Mai due santi fecero più danno in tutta la loro esistenza. E tutto questo senza nemmeno implicare questioni teologiche! Insomma fra cuori, timpani e coglioni infranti ( perché si infrangeranno, e lo sapete!!!) non resta che preparasi e cercare di sopravvivere. Per conto mio ho fatto provviste e sul mio tavolo giacciono libri, riviste e dvd in quantità industriale. Pronti al peggio.

E voi? Come vi preparate ad affrontare queste difficili settimane? Da bravi single incalliti condividere cinici link sull’amore o vi farete trascinare da appassionati versetti di poesia!? Farete una romantica cenetta con bottiglia di vino e film splatter o la vostra dolce metà vi trascina come un bufalo di contrabbando fra le praterie delle seratine romantiche!?

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di Milano e di neve. (ovvero meditare bianco e assorto fra la neve a fiato corto)


Il lavoro che non mi concede tregua, lo stress per gli esami che si avvicinano, la mancanza delle mie amiche  e di qualche altra persona che mi è particolarmente cara credo che siano le uniche cose che in questi giorni riescono a scalfire un assurdo buon umore che non ho idea da dove mi sia uscito. Mentre tutti battono i denti e maledicono il meteo io resto interminabilmente incollata al vetro dell’ufficio a fissare i fiocchi e sono l’unica a lanciarsi fuori sul terrazzo per fare a palle di neve contro i colleghi  nonostante la mia veneranda età sia accresciuta giusto da qualche giorno. Sarà che io ( che sono nata proprio nei giorni della Merla) l’inverno ce l’ho proprio nel sangue tanto che mio padre, accusandomi di avere sempre le mani gelide, mi ha affibbiato una serie di simpatici appellativi tra i quali quello a cui sono più affezionata è “ragazzina cadavere”.  La strada che faccio fino alla metro ogni mattina così, sepolta in 10 cm di bianco che sembra spuma per capelli o panna montata, diventa uno dei pochi momenti in cui posso riflettere e pensare e dalle quali mi è nata una domanda semplice a cui prima o poi darò risposta ovvero: cosa accadrebbe se su tutta questa neve io ci versassi del meraviglioso sciroppo di lampone!?

 

Umpa Loompa a  tutti voi!  Image

 

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Ci siamo scassati i cabbasisi!!! (Sicilia, non venderti il futuro!).


 

Aprire l’Ansa e trovarmi in prima pagina la foto di una  donna bionda moldava. Leggere che è la presunta compagnia del capitano Schettino poco prima dell’impatto della Concordia. Sono due secondi netti e nel mio cervello, nonostante la quantità di muco e mal di testa,  compare illuminata la scritta ” ECHISENEFREGA”. Nessuno invece parla di quanto sta accadendo in Sicilia. Per dirla in poche parole i miei conterranei si sono scassati i cabbasisi.  Ed che era anche ora! Forse sono solo io che lo vedo ma da qualche tempo i siciliani sono più attivi. Una dei primi eventi che mi salta alla mente ad esempio è il Teatro Coppola  che da quasi un mese è allegramente occupato e gestito da tante persone che non si arrendono a vedere morire la cultura a Catania. Sono appoggiati da personaggi come Manuel Agnelli, Dente e Brigantony (se non avete mai ascoltato una canzone di Brigantony almeno una volta nella vita significa che non siete mai stati davvero in Sicilia!). Ora un altro elemento è questa benedetta Rivolta dei Forconi: che sembra arrivata a qualcosa di più serio: blocchi autostradali, difficoltà nel reperire carburante, supermercati che sembrano svuotati. I siciliani cominciano ad incazzarsi, e come dice il vecchio adagio: niente c’è di peggio di un buono che diventa cattivo. Ma la mia paura è che tutto questo coraggio, tutta questa rivoluzione, si riveli alla resa dei conti l’ennesimo fuoco di paglia. O peggio: che al primo politicante che lancia nel mezzo del mucchio dei cani affamati una bella bistecca il gruppo si decompatti, e ognuno pensi per sé tirando acqua al suo piccolo mulino. Strategia sempliciotta ma efficace del  ” Dividi et impera”. Quindi questo è il mio appello a tutti i Siciliani, se possono leggere, se possono sentirmi. Non lasciatevi infinocchiare, non lasciatevi dividere. Non pensate a “voi”. Pensate a quello che dovete ( e so che volete!) lasciare ai vostri figli. Un futuro migliore e più sicuro. Ci dicono sempre che oggi godiamo dei benefici che per noi hanno conquistato, con sacrificio e sudore, i nostri nonni, bisnonni e antenati. Oggi non ci sono più le guerre mondiali dove coraggio era lanciarsi contro il nemico armati e vestiti quasi di niente. Oggi il coraggio è stare attaccati fermamente alle proprie convinzioni, ai propri ideali, anche quando sarebbe più facile, più comodo, più sicuro e magari economicamente conveniente allontanarsene. Non vendete cioè in cui credete. Vi prego, non vendetevi il futuro.

 

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di Baywatch, di Schettino e degli “eroi” di casa nostra.


In questi giorni l’hashtag #vadaabordocazzo è di gran moda quasi quanto le ballerine leopardate e il colorblock ( se ignori l’esistenza del color block non rientri nel target delle lettrici di TuStyle, Glamour,Cosmopolitan,  Vogue, A, e tutta la cartastampata fuxia. O in alternativa sei maschio. Vedi un po’ tu!). Credo che nessuno sulla faccia del pianeta ignori cosa è successo  alla Concordia, pertanto mi risparmio di ricapitolare.

Devo dire che la storia non l’ho seguita da vicinissimo: complice il fatto che in questi giorni la mia possibilità di leggere si configura solo dopo le 18.00 ( grazie al mio capo!!!) . Ma non ho potuto fare a meno di ascoltare l’audio della telefonata fra il comandante e la capitaneria di porto (Irreale? Surreale? Drammatico? Gli aggettivi si sprecano!). Tutto il web è contro il povero #Schettino che da pseudososia di Mitch di Baywatch ha visto il suo nome tramutarsi in un aggettivo che significa nella più rosea ipotesi “codardo”. Per non parlare dei gruppi su fb: uno dei più accaniti è  Capitan Schettino Fai Schifo  pieno di foto che tendono a ridicolizzare il comportamento vile del suddetto. Anche io, come molti altri non nutro simpatia per questo essere umano: ma non tanto per il suo mancato coraggio, quanto per l’idiozia che alberga nel suo cervello (se è vero che è il capitano a dover indicare rotta e coordinazione della nave!). Dico: passare così vicino ad un’isola, in una zona piena di scogli, è pericoloso quanto far parcheggiare una Ferrari ad una casalinga dell’Esselunga. Caro Schettino: io non giudico il tuo comportamento dopo l’incidente. La paura è un sentimento che alberga in ognuno di noi. Ed è facile condividere un #vadaabordocazzo quando si è al calduccio nella propria stanzetta e non si vede andare a fondo, assieme alla propria nave,  delle vite umane e il proprio futuro. Per me, caro Schettino, saresti pure potuto restarci su quello scoglio ad aspettare i soccorsi, tu e i tuoi (mi auguro!) rimorsi.  Ma il fatto è che tu sei un “eroe all’italiana”. Uno così: un po’ spaccone (ricordi cosa hai dichiarato qualche tempo fa in un’intervista?) un po’ vanesio. Peccato. Avresti potuto essere “un eroe italiano”: di quelli che salvano la nave, di quelli che vanno fino in fondo. Ma questo merito lo si deve dare a qualcun altro dei tuoi sottoposti.  A te solo una gloria: quella di far ridere un’Italia in cui ormai non possiamo nemmeno più permetterci le lacrime.

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Protetto: Ex, zombie e altre creature mostruose.(Ovvero: No! Ma dico.. ma sei scema?!)


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Dopo 7 ore di lavoro tornerò a casa e mi


Dopo 7 ore di lavoro tornerò a casa e mi infilerò sotto le coperte con cioccolata calda e film! E’ l’unica ragione di sopravvivenza!

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