Il lavoro che non mi concede tregua, lo stress per gli esami che si avvicinano, la mancanza delle mie amiche e di qualche altra persona che mi è particolarmente cara credo che siano le uniche cose che in questi giorni riescono a scalfire un assurdo buon umore che non ho idea da dove mi sia uscito. Mentre tutti battono i denti e maledicono il meteo io resto interminabilmente incollata al vetro dell’ufficio a fissare i fiocchi e sono l’unica a lanciarsi fuori sul terrazzo per fare a palle di neve contro i colleghi nonostante la mia veneranda età sia accresciuta giusto da qualche giorno. Sarà che io ( che sono nata proprio nei giorni della Merla) l’inverno ce l’ho proprio nel sangue tanto che mio padre, accusandomi di avere sempre le mani gelide, mi ha affibbiato una serie di simpatici appellativi tra i quali quello a cui sono più affezionata è “ragazzina cadavere”. La strada che faccio fino alla metro ogni mattina così, sepolta in 10 cm di bianco che sembra spuma per capelli o panna montata, diventa uno dei pochi momenti in cui posso riflettere e pensare e dalle quali mi è nata una domanda semplice a cui prima o poi darò risposta ovvero: cosa accadrebbe se su tutta questa neve io ci versassi del meraviglioso sciroppo di lampone!?
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