Category Archives: Robaccia che scrivo

Com’è l’inferno.


“Ed eccomi qui. Culo sul treno, pendolare dell’amore. 1200 Km per restare 48 h con lui. E valigie, treni, metro, aereo, vestiti,cappotti,biglietti, sciarpa e nonstaidimenticandoniente e acheoraparteiltreno, e prendere l’ultimo caffè, l’ultima sigaretta, l’ultimo bacio. Gli ultimi cinque minuti che … Continua a leggere

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Il gabbiano aveva ragione.


Sofia se ne stava seduta sul muretto con gli occhi socchiusi. Quel pomeriggio ventoso dove il sole faceva capolino fra le nuvole se lo stava godendo nonostante le macchine dall’altra parte  della strada sfrecciassero e la prendessero quasi per matta. … Continua a leggere

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UltraV.


Il cantante degli UltraV mi sta stuprando. In mezzo alla folla sento il suo fiato sul collo. Sento le sue mani veloci scorrere su di me. I suoi occhi bruciano mentre mi ansima all’orecchio parole che non riesco a capire. … Continua a leggere

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Veleno


Tutto quello che ho da dire adesso, resta qui. Ho sulla punta delle dita il tuo odore dolce.  Il tuo sapore in bocca. Incantevole e amaro come il primo morso dato ad una mela avvelenata. Io non respiro che te. … Continua a leggere

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Il Lando innamorato.


Lando se ne stava seduto sul suo motorino a fissare il vuoto. Il termometro della farmacia in piazza segnava 38° netti e lui, più mezzo morto che mezzo vivo, ridotto il contagiri al massimo, respirava lentamente con movimenti impalpabili quasi … Continua a leggere

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