“Ed eccomi qui. Culo sul treno, pendolare dell’amore. 1200 Km per restare 48 h con lui. E valigie, treni, metro, aereo, vestiti,cappotti,biglietti, sciarpa e nonstaidimenticandoniente e acheoraparteiltreno, e prendere l’ultimo caffè, l’ultima sigaretta, l’ultimo bacio. Gli ultimi cinque minuti che sembrano l’anticamera dell’inferno. Perché me lo immagino così l’inferno. Un posto dove non mi sento bene come quando sto con lui. E nonostante tutto andarsene via sorridendo perché non vuoi che pianga o che stia male.Perché lui è veramente fantastico. Veramente speciale. E veramente l’unica cosa per il quale valga la pena tutto questo.”
mi ricordi quando ero fidanzato con una ragazza a 1000km di distanza… treni-notte, bagagli e adii ogni volta 🙂
Grazie Daniele… 🙂 lo prendo come un bellissimo complimento!
Già dato. Sei anni e nove mesi. 394,6 km. Ora è meglio dimenticare l’ultimo anno e mezzo d’inferno. Mi rifaccio una vita senza progetti, programmi, rimpianti. Giorno per giorno.
@Andrea: e allora che famo? non ci crediamo più? 🙂
Assolutamente no! Io ci credo ancora. Non mi arrendo mai. Ma tu scrivi bene, hai rievocato certi ricordi freschi e come cantava Meat Loaf: “If life is just a highway, and the soul is just a car, the objects in the rearview mirror may appear closer than they are”. Ho ancora voglia di innamorarmi, di farmi km per stare insieme anche solo un pomeriggio. Quando capiterà quella giusta.
Ti ringrazio. Spero allora che capiti, e se capiterà ti auguro di cuore che sia uno tsunami sentimentale.
Grazie. Lo sarà di certo perché da bravo pugile vivo ogni mia emozione al massimo. Sono abbonato agli tsunami sentimentali! Ripeto: io non mi arrendo mai.
Allora ti meriti questa 🙂
c’entra in pieno il mio stato confusionale in queso momento.L’hai scritto te?
Ciao Elisa… si 🙂 su questo blog è tutto scritto da me.. ( a parte le cose per le quali cito l’autore). Sono molto affezionata al caos… o al disordine, pur essendo una “tendente all’ordine”… Sono comunque momenti ” positivi”…