Anche voi siete sopravvissuti alla fine del mondo ( a proposito i Maya mandano a dire che erano solo le prove generali!), al cenone, al pranzo di Natale con conseguente rimpatriata familiare ed in questo momento non state abbracciando con passione il vostro WC? Bene. Ci siamo tutti? Direi che è proprio il caso di cominciare!
Siete stati furbi. Avete nascosto pezzi di polpettone nei calzini per evitare l’esplosione delle vostre budella. Trattenuto il respiro quando la vecchia zia con il suo profumo violagelsominiofiordiloto vi ha salutato abbracciandovi e strizzandovi le guanciotte. Avete regalato al cane sotto il tavolo intere fette di arrosto, e vi siete sbarazzati della pasta al forno murandola nella parete del soggiorno come si fa con uno scomodo cadavere. Complimenti. Ma la strada verso la fine delle feste è lunga e piena di insidie quindi ripercorriamo insieme i passi falsi che è bene evitare.
a) Iniziare partire a Risiko- Scarabeo- Monopoli. Ho conosciuto comitive distrutte e amicizie decennali finite solo perché uno dei due aveva conquistato il Kamchatka prima dell’altro. Dopo l’ennesimo albergo in Monte Rosa vi renderete conto che i giochi di gruppo sono un po’ come la versione nostrana dei reality dove orgoglio e offese vanno lavate col sangue. Astenersi.
b) Andare al Supermercato. Scenari apocalittici si aprono dietro le porte scorrevoli anche della più pacata Esselunga e d’un tratto vi trovereste a pensare che è stata annunciata una guerra poiché le scorte alimentari sono quasi finite. Tutto sotto controllo: le solite massaie hanno svuotato anche il più remoto banco frigo al grido di ” E’ sempre meglio averlo in casa, che non si sa mai!”.
c) “Ci facciamo un giro?” Ecco appunto. Un giro. Magari fatelo fra salone, balcone e cucina e fermatevi lì. Che se provate a mettere fuori il naso adesso la cosa migliore che può capitarvi è incontrare una sfilza di conoscenti che non vedevate da anni che vi chiedono di raccontare cosa avete fatto negli ultimi sei mesi. 10 minuti a colloquio per 10 conoscenti (minimo!) sono 100 minuti. Ovvero più di un’ora e mezza a ripetere le stesse cose. In quel tempo avreste potuto guardare un film, cucinare dei cupcakes o fare un sonnellino. Volete ancora uscire?
d) “Vieni anche tu, ti divertirai tantissimo!”. A meno che non conosciate veramente a fondo la persona che vi fa questo invito rispondete un distinto “NO”. Potreste ritrovarvi ostaggio di qualche tombolata con una ventina di ragazzini annoiati che preferiscono lo smartphone al mercante in fiera.
e) Stilare liste di buone intenzioni. Non cedete alla tentazione di mettere nero su bianco i propositi per l’anno nuovo. Del resto lo sapete pure voi che quel foglietto finirà in qualche antro e il mattino del 1° Gennaio 2013 vi troverà con il solito mal di testa postalcolico ma tanto beneaugurante, giusto? Io vi ho avvertiti.
Asyyyyyyyyyyyyyyyy anch’io Koboooooo me lo regalò sorella ❤