Giornata dura ma fruttuosa quella di oggi. Sfidando i disagi della Trenord e l’ondata di freddo generale stamattina ho partecipato all’incontro dell‘Osservatorio Multicanalità 2012 organizzato da Nielsen, Connexia, e Politecnico di Milano.
Purtroppo devo darvi subito una brutta notizia: il Rapporto 2012 “Dai Mass Media alla Multicanalità di massa?” non sarà pubblicato online. La buona è che però avendone una copia credo di fare cosa gradita a tutti riportando le parti del documento che ritengo più interessanti.
L’apertura iniziale conferma la tendenza degli italiani a connettersi sempre più in mobilità: oggi il 56% di noi possiede uno smartphone in connessione, dato ci fa saltare in testa alla classifica europea di penetrazione mobile. Anche i tablet hanno un peso rilevante nelle nostre abitudini di consumo mediatico: l’ 85% lo utilizza per navigare su Internet, controllare la posta elettronica, scaricare applicazioni e leggere. Tutte queste attività, che possiamo chiamare di aggiornamento, sono facilitate dalla velocità di navigazione, dal trasporto e dalla semplicità di utilizzo del mezzo.
I device mobili incrementano anche il social networking: Facebook mantiene il maggior numero di consensi e il suo utilizzo mensile si attesta intorno alle 7 ore mensili per utente e 750 pagine visitate. Da vicino lo tallona Google+ che registra interessanti performance, e poi Twitter. Linkedin si configura solo in quarta posizione.
Nuovi stili di vita comportano a loro volta nuovi stili di consumo e di consumatori riassunti in 4 categorie:
- newbie: hanno un basso livello di interazione con le aziende, sono refrattari all’innovazione e hanno un processo d’acquisto poco strutturato
- old style surfer: target più rilevante con alta percentuale maschile. Attività di acquisto vecchio stile effettuata per risparmiare tempo.
- social shopper: Elevato grado di interazione con altri utenti e aziende. Esperti di shopping e di smart choice.
- hyper reloaded: Hanno un’intensa vita sociale e durante il processo di acquisto vanno alla ricerca di molte informazioni.
Se siete curiosi e volte conoscere le altre specifiche potete visualizzare l’intervento di Christian Centonze qui
I dati confermano che la ricerca di opinioni degli utenti e il confronto dei dati rendono il cliente il nostro primo “media” per avvicinare più consumatori. Il buzz, nonostante le grosse critiche degli ultimi tempi, è quindi un fenomeno abbastanza contenuto in quanto vi è la possibilità di verificare le recensioni false attraverso un lavoro di comparazione.
Un altro degli spunti che mi piace portare in luce è la discussione che oggi è avvenuta rispetto alla combinazione dei media: la pubblicità via internet e quella sulla TV non si contrastano più anzi, forti l’una dell’altra possono offrire contenuti diversificati e arricchire l’esperienza del consumatore. La multicanalità viene concretamente proposta come possibilità di cambiamento e di dynamic storytelling (come nel caso CocaCola) dove l’utente è libero di scegliere i contenuti che vuole rilasciati nei canali che preferisce.
Soprattutto nel post vendita è sempre più forte la richiesta di un customer care online che risponda in tempo reale alle esigenze dei clienti e magari, perché no, un negozio che dopo aver effettuato il pagamento ci regali la rilassante esperienza del divano di casa piuttosto di quella sconfortante della fila alla posta.
La multicanalità presenta anche nuove sfide alle imprese: l’advertising dovrà tenere conto di utenti che utilizzano 2 o più device in contemporanea a fronte anche del fatto che non è più il click l’unità di misura su cui valutare l’efficacia delle performance ma il tempo speso. Il dato inoltre deve essere visto non solo dal punto di vista quantitativo ma anche da quello qualitativo così come ricordato da Giuliano Noci, del PoliMi (qui le sue slide).
A corredo del Rapporto è stato fornito anche il Watch& Buy report 2012, un documento attraverso cui Nielsen analizza insights, tendenze e spunti dei principali indicatori macroeconomici.
L’incontro di oggi ha reso sempre più chiaro che le aziende dovranno iniziare o continuare l’avvicinamento ai clienti utilizzando tutti gli strumenti messi a loro disposizione (social in primis e community). Solo chi riuscirà ad instaurare un dialogo con i propri utenti, ascoltarti, comprenderli e gestire i big data che questi rilasciano sulla rete usandoli per strutturare un’esperienza migliore, verrò premiato dal mercato.
Come ha detto Marc Pritchard CMO di Procter&Gamble ” Stiamo seguendo i consumatori” e per far sì che la nostra storia interessi è necessario ancora lavorare a quello storytelling emozionale che ha consentito alla P&G di raccogliere elevati consensi come nello spot delle Olimpiadi(qui la versione estesa, molto più emozionante secondo me).
Infine se voleste fare un confronto dati ecco un articolo in merito al report del 2011
Reblogged this on @avergani 's #twitblog and commented:
Ottima sintesi dell’evento #OM12 dell’Osservatorio Multicanalità 2012”
Il rapporto 2012 “Dai Mass Media alla multicanalità di massa”
Brava a https://twitter.com/asiclaypool
I social sono sempre più collettori di storie. Ho l’impressione che un brand raggiunga risultati quando riesce ad entrare dentro quelle storie. Difficile però misurare un fenomeno del genere.