Lo ammetto: è stato difficilissimo tenere la bocca chiusa sul progetto a cui ho dato il mio piccolo contributo nell’ultimo mese. Adesso posso svelarvi tutto: sto parlando di OilProject, una scuola online gratuita dove chiunque può imparare e proporre le sue lezioni.
Sono particolarmente felice di aver partecipato a questa avventura perché in OP rivedo tutto ciò in cui credo: condivisione, amore per la conoscenza, per le nuove tecnologie, interazione, sviluppo, partecipazione. Perché in Oil non ci sono insegnanti e alunni, ma solo persone che vogliono dare e collaborare, seguendo quella teoria del dono a me tanto cara.
Qualche tempo fa ho avuto la possibilità di leggere questo post che raccontava la storia di un blog che è diventato Università. Anche io negli anni dell’Università ero nel team di un sito dove gli studenti mettevano a disposizione il materiale delle lezioni, appunti e registrazioni. Tutto gratis. Ma a pensarci adesso non avevo veramente la concezione che, quasi dieci anni dopo, un’idea così sarebbe potuta diventare “qualcosa di più” che un semplice passatempo.
Oggi approfittando del giorno di iSchool, il nuovo sito di OilProject è stato messo online. In breve i profili social sono stati tempestati di messaggi di gratitudine, complimenti e interesse. Il piccolo Oil non è ancora adulto ma già è benvoluto. Ma perché è così importante?
A rifletterci bene è strano come, fra tutte le cose che siamo riusciti a modernizzare, la scuola e l’istruzione siano rimaste a sistemi molto poco digitali. Ma soprattutto è ancora alto il numero di chi per svariate ragioni non ha accesso all’istruzione. Anche il tasso di analfabetismo tecnologico è rilevante: non credo di essere l’unica ad avere una mamma che preferisce ancora la carta e la penna al pc. Per non parlare dei metodi di insegnamento.
Spezzo una lancia in favore di alcuni docenti: dopo una ricerca posso affermare che online sono parecchi i blog didattici che offrono materiale di qualità, ma è come se una vecchia resistenza di fondo impedisse alla scuola di evolversi. E questo non significa solo avere apparecchiature migliori e all’avanguardia ma anche instaurare relazioni con il territorio, gli enti e le associazioni, comprendere il valore che le aziende hanno da fornire, creare un ponte fra scolarità e mondo del lavoro, e offrire agli alunni un tipo diverso di apprendimento basato non solo sul sapere, quanto sul saper fare.
Una scuola che accumula nozioni sterili avrà sempre la peggio rispetto ad una scuola che regala apprendimento emozionale, esperienze ludiche e didattiche e che consente a ragazzi e bambini, di imparare dal mondo e spendere quel sapere per il mondo. Dovremmo dirci l’un l’altro “hai un cervello, delle capacità, ed è giusto che tu le metta a servizio di tutti”. Il sapere non può e non deve essere fine a se stesso.
Ecco perché fra tutti i progetti a cui ho scelto di dedicarmi OilProject merita un posto speciale nel mio cuore. Ho conosciuto personalmente i ragazzi che sono stati chini giorni interi a lavorarci su, e oggi il me bambina che arrancava davanti alle espressioni di algebra e il me adolescente che annaspava spiegando il moto del pendolo, li ringraziano profondamente.
Siate furbi: raccogliete l’opportunità di imparare. E se andando con la memoria indietro nel tempo inorridite al solo pensiero di quell’interrogazione di biologia andata male o di una bocciatura che vi scotta tutt’ora… prendetevi la vostra rivincita. C’è una sola regola che vale su OilProject (e anche al di fuori se volete): siate curiosi, siate collaborativi.
Ciao
Mi sono registrato, ho ascoltato e letto e visto alcune lezioni.
E’ tutto così facile che sto chiedendomi dove sia il trucco, ma il trucco non c’è, è solo facile.
Ho almeno 3 o 4 argomenti che non sono stati trattati, questo succede perché il mio è un lavoro di nicchia, ma le nozioni che servono per farlo possono servire a tutti, quindi perché no, al limite mi copriranno di dislike!