Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo
Gandhi
Credo di non aver mai sentito questa frase più attuale che nel momento in cui sto vivendo. Lo ammetto: parlare di social media dal profondo sud, dall’ombra del vulcano, non è facile come farlo a Milano o a Roma. Ma anche qui i network possono creare coesione, condivisione e … risolvere i problemi!
Poche ore fa mi accartocciavo sul divano preda del caldo e di lancinanti dolori allo stomaco. Con la solita stoica resistenza che mi contraddistingue però non mollavo il mio smartphone (sto pensando di farmelo impiantare direttamente nel palmo della mano!). Leggo lo status su Facebook di un amico “Cercasi giardiniere volenteroso per lavoretto di recupero di un’area verde che diventerà uno spazio per i nostri amici quattrozampe”. Poche risposte. La notizia non fa effetto. Butto lì la mia idea “Chiedi aiuto alla comunità e la comunità ti stupirà”.
Due nanosecondi dopo creiamo un evento: il primo Green Party della nostra città (Giarre!) tristemente nota solo come “la città delle incompiute”.
Scattano gli inviti, la gente si incuriosisce Da una semplice richiesta di aiuto siamo passati ad un’ invito alla collaborazione, in maniera volontaria, sana e divertente.
Abbiamo messo in comune le nostre risorse, i nostri amici e le nostre energie per un qualcosa che si prospetta un bel momento di condivisione e di conoscenza. Chi dice che i social “riducono i rapporti umani” ha un concetto errato o forse sconosce le potenzialità dei social media, che possono andare ben oltre quello che è la semplice pubblicità o il cazzeggio (mi si passi il termine!).
Twitter e Facebook sono strumenti preziosi: oltre a fungere da megafono per aumentare la portata della nostra notizia siamo ansiosi di leggere suggerimenti e consigli sugli interventi, sui metodi più semplici di giardinaggio ed magari su donazioni di guanti, carriole, terriccio, vanghe, zappe, grembiuli e … chi più ne ha più ne metta.
Non siamo alla ricerca di architetti o progettisti di giardini inglesi (uhm.. qualche architetto fra di voi!?!) ma chiunque sarà benvenuto e potrà dare il proprio contributo. In cambio ci sarà un piccolo rinfresco e l’opportunità di socializzare e stare in compagnia in un angolo verde.
Se volete essere dei nostri l’appuntamento è giorno 9 Settembre dalle ore 9.00 alle ore 15.00 a Giarre, nei pressi di Piazza Duomo. Per restare informati via Twitter l’hashtag è #TagghilaGiarre.
Questa è la pagina dell’evento su Facebook e qui trovate i profili degli organizzatori Rosario Emanuele Salanitri e ovviamente anche il mio!
Credo che non ci sia modo migliore per concludere la settimana che scegliere di creare qualcosa di buono con l’aiuto degli altri! Vi tengo aggiornati! 😉
Sono convinto che la maggior parte delle persone abbia un disperato bisogno di fare la differenza, anche in contesti piccoli o lontani, il social network è un mezzo di reclutamento eccezionale, tu stessa proiettata nella medesima situazione cinque anni fa, non avresti potuto organizzare quasi niente, mentre oggi giovani leader preparati ed entusiasti come te, possono soddisfare questa richiesta in tutti i contesti.
Grazie Matteo! Mi piacerebbe coinvolgere le persone anche nella progettazione del giardino e non solo con la zappa! So che la rete è ricca di validissimi esperti e creativi. Sarebbe fantastico ricevere la loro consulenza! anzi sono tutta orecchie se hai da suggerimenti !
Mi sa che siamo un po’ lunghi con i tempi e forse non ti serve il denaro, ma è la tipica situazione da crowdfunding, secondo me tramite Kapipal potresti ottenere grossi risultati.
Per scovare consulenza sul settore invece, puoi provare con i gruppi su linkedin, io per provare a vedere di che si tratta, mi sono iscritto a Fioricultura professionale, sono in attesa di conferma.
In ultima analisi contatta un vero esperto in Social Media, tipo @Futurap, lei ha sempre ottime idee.
Il mo augurio è che ti vada meglio di come andò ai ragazzi della Fabbrica di Nichi che alle regionali in Puglia recuperarono delle aree verdi, propagandando in pompa magna il guerrilla gardening. Una settimana dopo le elezioni non solo quelle aree restarono di nuovo abbandonate ma c’era anche qualche rifiuto di troppo.
Grazie Giuseppe! Fortunatamente la nostra non è un’azione politica ma stiamo raccogliendo solo “gente comune”. Possiamo farlo perché lo spazio verde è un giardino privato e non abbiamo bisogno di patrocinio o cose simili. 🙂 Ti terrò aggiornato!
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