La fata turchina è una stronza.


Immagine

Me ne sono convinta stanotte mentre, sulla sdraio in balcone, meditavo sulle mie vicende sentimentali degli ultimi 10 anni. Perché è così: in ogni storia che si rispetti, dove tu stai morendo d’amore dietro un imbecille che manda segnali contrastanti, c’è una amica/confidente/sorella/cugina che ti alimenta false speranze con il fatidico

“E se invece volesse dire che…”

Mai frase peggiore, dopo l’invocazione a Belzebù, uscì dalla bocca di un essere umano. Da quelle sei misere parole messe una dietro l’altra prendono fiato e respiro tutte le giustificazioni possibili.

Se non ti chiama allora vuol dire che ha finito i soldi nel cellulare e non che magari non gliene frega nulla. Se non si fa sentire allora vuol dire che sta prendendo tempo per riflettere, allora vuol dire che ci tiene sul serio alla vostra relazione, allora vuol dire che c’è ancora speranza. Ve lo dico io: ne ha ammazzate di più “l’ allora vuol dire che…” rispetto a tutte le truci sofferenze d’amore.

Ma non sempre l’aspetto giustificativo viene da qualcuno al nostro fianco. Il peggior nemico è all’interno e fa capolino ogni qual volta tramutiamo la sua assenza a cena con la peripatetica “poverino, ha tanto lavoro”. E tutto questo perché il gene della (falsa) speranza ce l’ha messo in zucca quell’idiota della Fata Madrina.

Cosa ne sarebbe stato se Cenerentola non avesse avuto alcuna possibilità di andare al ballo? Probabilmente avrebbe pianto tutte le sue lacrime e dopo un po’ se ne sarebbe fatta una ragione. Si sarebbe messa sul divano, mangiato una canoa di gelato al cioccolato, addormentata stringendo un cuscino per un po’ di mesi. Poi magari avrebbe conosciuto un altro giovane, un contadinello, un paesanotto, uno scudiero. E si sarebbe innamorata di nuovo, forse non di un principe, ma di qualcuno che l’avrebbe amata anche senza abito da sera e scarpetta di cristallo. Senza acconciatura, senza carrozza e senza limiti d’orario. 

Perché è così che dovrebbe essere l’amore. Senza trucchi e senza forzature. Senza obblighi e senza illusioni ma soprattutto senza scuse.

A volte avere un aiuto non è poi così tanto d’aiuto, soprattutto quando l’unico sostegno che può dare è la magra consolazione di alimentare l’idea una meta irrealizzabile. Meglio una notte di pianto o un sogno a tempo determinato?  A voi la scelta. Sono sicura che ciascuno nel suo cuore, conosce già la risposta.

Questa voce è stata pubblicata in Relazioni umane e casi patologici. e contrassegnata con , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

3 risposte a La fata turchina è una stronza.

  1. non so se hai visto il film “La verità è che non gli piaci abbastanza”… diciamo che secondo me ci piglia 😉

  2. Giuseppe Vitale ha detto:

    Non so se ti consolerà ma anche i maschietti sono sensibili alla fata turchina del caso o al suo corrispettivo maschile: quei sedicenti esperti capaci di scandagliare ogni remoto aspetto di un segnale amoroso o meno. E ti ritrovi con degli interi castelli di pensieri dai quali nemmeno il prode Orlando ti potrebbe liberare. Bisognerebbe a questo punto parafrasare un allenatore di diversi anni fa che diceva: rigore è quando fischia arbitro. Amore è quando stai invecchiando accanto a una donna (forse) 😉

  3. piemme ha detto:

    Che c’entra la Fata turchina? Lei, poverina, fa il suo mestiere: trasformare i sogni in realtà. “Allora vuol dire che” non bisogna affidare ai sogni troppo credito, E, siccome niente succede per caso, ogni vicenda sentimentale va vissuta con realismo: se qualcosa va storto, doveva andare così. Inutile farsi illusioni. Avanti un’altra …

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...