Da due giorni mi gira in testa questa poesia. Stefania e io condividevamo l’amore incondizionato per La Signora dei Navigli Alda Merini. Oggi la leggo.. e ogni volta, soprattutto nell’ultima frase, l’amarezza mi prende come un groppo alla gola perché mi sembra quasi che l’abbia scritta Stefania dopo il suo feroce assassinio. E’ dolce, malinconica e triste. Un delicato addio ad un amore sognato ma anche utopistico. Ognuno di noi ha vissuto una situazione simile a quella descritta in questi pochi versi.
So che forse dovrei tornare a scrivere qualcosa di “più leggero”. Ma come si fa a ritornare all’allegria?
Ho conosciuto in te le meraviglie
meraviglie d’amore sì scoperte
che parevano a me delle conchiglie
ove odoravo il mare e le deserte
spiagge corrive e lì dentro l’amore mi son persa come alla bufera
sempre tenendo fermo questo cuore
che (ben sapevo) amava una chimera.
(Alda Merini da “Le rime petrose”)
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Si adatta benissimo anche a me, questa poesia, e in questo momento.
Un caro saluto da
Harielle