In questi giorni sto pensando a Stefania molto spesso. Mi era già capitato di perdere una persona cara in circostanze tragiche… ma lei, forse per quella innata simpatia che mi aveva fatto sin dal primo momento, mi è rimasta dentro. Quando esco di casa al mattino guardo la strada con occhi diversi. Mi soffermo soprattutto sulle ragazze giovani, come lei e come me , che incontro alle stazioni della metro. Le guardo e mi chiedo quanta vita Stefania ha perso. Le attese, i caffè con le amiche, il sabato sera al centro, le lotte, le evoluzioni della scienza, le risate di nascosto, leggere un libro sul divano, accarezzare il gatto, l’acqua calda della doccia, le mani fredde, la sciarpa che ciondola fino a terra, il sole attraverso la nebbia, ridere fino a piangere, piangere fino a ridere. Così mi ricordo di respirare un po’ di più. Mi sforzo di sorridere un po’ di più. Cerco di avere la sua stessa volontà e il suo stesso coraggio nella difesa di quello che è giusto. Cerco di imitare la sua innata gentilezza, la sua cortesia, la sua disponibilità con tutti.
Fra ieri sera e oggi ho ricevuto due belle notizie che mi hanno ridato un po’ il sorriso che in questi momenti fatico a farmi venire. La prima è che la mia più cara amica aspetta una bambina. La seconda è che stamattina un’altra mia amica ha partorito una piccolina che si chiama Beatrice. Così ho pensato: eccole qui. Una grande donna se ne va e due piccole donne arrivano. A loro devo insegnare quello che ho imparato da questa ragazza straordinaria che ora non c’è più. Amore, generosità, coraggio. Alla fine la Vita vince.
Sono sicura che tu, Stefania, saresti d’accordo con me.
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