Succede sempre così. Sono in una sala gremita di gente dietro di me un grande telo bianco. Sto in piedi, davanti al pubblico cercando di guardare negli occhi le persone. Sento il brusio della folla. Poi una mano si alza e una voce dal fondo della aula chiede “Come faccio ad avere più like?”. “Come rendo i miei post più visibili?”. “I miei utenti non commentano le foto: come posso rimediare?”.
Sì lo avete riconosciuto. Questo è il classico incubo da social media manager da quale ti svegli sudato e con il fiato corto. Almeno le prime volte. Poi però passa quando scopri come ottimizzare i contenuti per i social e quanto bene può fare la camomilla. Ma quest’ultimo è un altro discorso. Andiamo con ordine e confrontiamoci con i primi tre social
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Ottimizzare post su Google+
– Tenere d’occhio i trending topics detti anche temi caldi: oltre a suggerirvi spunti di riflessione Google+ è in grado di implementare i post con hashtag che aiutano la reach della pagina.
– Community: qui l’interazione con gli utenti è alla base di una buona ottimizzazione. Se avete dubbi su come trovare le community più adatte ricordate che Google Plus consente una ricerca per parole chiave dal menu.
– Usate le immagini: le dimensioni consigliate su Google+sono 800×600 px. Non abbiate paura di sperimentare evitando ovviamente i gattini.
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Ottimizzare post su Facebook
– Se sai già quali sono gli orari migliori per postare su Facebook puoi trarre vantaggi creando con un certo anticipo contenuti di qualità. E’ importante studiare soprattutto le fasce orarie e i giorni preferiti dal tuo target per intercettare gli slot con maggior traffico.
– Immagini: se è vero che i post con foto su Facebook sono più difficili da visionare nella timeline questo ti consente di fare un’accurata scelta della strategia visual da utilizzare. Oltre all’ estetica ricorda che molti controllano Facebook da mobile: procurati quindi foto di qualità.
– “Le notizie devono essere come le gonne di una donna: lunghe per lasciar vedere il necessario” recita un adagio noto nel mondo giornalistico. Se stai scrivendo un post non dare tutte le informazioni ma suscita curiosità: questo porterà l’utente a cliccare.
– Sì è vero: Facebook ci ha utilizzato per un esperimento di massa. Ma in compenso abbiamo scoperto (ma va!) che il sentiment è contagioso. Un po’ come quando siamo innamorati e tendiamo a vedere il mondo rosa e farlo vedere agli altri anche su Facebook gli stati positivi ricevono più attenzioni e condivisioni. E’ anche vero che un senso di “solidarietà” spinge a cliccare su stati “negativi” magari associati a emozioni come rabbia, paura di un pericolo comune o tristezza per un avvenimento sfortunato.
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Ottimizzare post su Twitter
– Mention, tag e hashtag: il concetto è sempre lo stesso. Definire l’ambito nel quale ci muoviamo e indicare chiaramente i referenti a cui ci appelliamo. Mention e tag sono una manna non solo per i singoli utenti ma anche per le aziende. Menzionare un brand, soprattutto se ne avete parlato in uno dei vostri contenuti, può portare ad un retweet con molta visibilità.
– Forma e contenuto: 140 caratteri sono pochi, ma sono sufficienti per periodi nominali. Sacrificate un verbo, un aggettivo, ma non la chiarezza della frase. Per guadagnare spazio abbreviate gli url con strumenti come bit.ly grazie al quale potrete anche controllare la vita del vostro prodotto. Infine ricordatevi di lasciare un po’ di spazio per consentire l’interazione anche se Twitter sta testando una funzione per retweet con commento degli utenti andando oltre la soglia dei 140 caratteri.
– Usate l’instant marketing a vostro vantaggio. Partendo da un avvenimento che ha molta risonanza realizzate un contenuto altamente creativo. Un esempio? il morso di Suarez che ha spinto molti brand, uno fra tutti Barilla, a sbizzarrirsi con immagini e contenuti ad alto tasso di condivisione.