Esistono immagini emozionali e potenti al pari delle opere di Michelangelo. Huffington Post Spagna stasera ne pubblica una che ritrae un Indignados di Plaza Neptuno.
Ma andiamo con ordine: nelle prime ore del pomeriggio un affollato corteo anima le strade di Madrid.Tutto sembra procedere in maniera pacifica quando verso le 19.00 gruppi di manifestanti cominciano a staccarsi e a dare il via ad azioni di teppismo. Gli eventi prendono una piega inaspettata: la polizia, in tenuta antisommossa, comincia a disperdere i rivoltosi (anche con l’uso di proiettili di gomma). Intanto al grido di “Rodea el Congreso” (“circonda il Congresso”) moltissimi cittadini seduti a terra attorniano il Palazzo dove è riunito in seduta plenaria il Parlamento. Ma cosa vogliono?
Equità sociale, giustizia, tagli all’istruzione, sanità, economia, sono i temi caldi. Gli Indignados accusano la politica di aver fatto comunella con l’economia e, attraverso i media, aver creato un clima di tensione, xenofobia, razzismo e omertà. Chiedono a gran voce le dimissioni dei responsabili della crisi (del presidente del Governo Mariano Rajoy in primis). Pretendono sanzioni e processi per chi ha trascinato il paese sull’orlo del baratro. Intanto il tempo scorre e la manifestazione autorizzata fino alle 21.00 diventa “fuorilegge”.
E cosa fanno i media italiani? La serata è interamente dedicata allo scandalo Polverini tanto che su Twitter più voci si lamentano e cercano di richiamare l’attenzione
Anche l’ultimo arrivato, Huffington Post Italia, non menziona l’accaduto e molti utenti sono costretti a cercare canali di informazione alternativi
Dopo qualche ora El Pais pubblica questo video dove si vedono chiaramente le violenze compiute dalla polizia ai danni di persone a viso scoperto e disarmate. Iniziano ad arrivare anche i tweet da oltre manica: l’altra metà del mondo si sveglia e scopre l’autunno caldo del vecchio continente.
Attualmente (è circa l’una di notte) nessuno dei grandi titoli italiani mette in primo piano gli scontri madrileni. Unica voce fuori dal coro è Il Post che dedica una galleria di immagini, anche se non tutte di elevato livello giornalistico. Cosa notare?
Probabilmente da noi manca ancora quel progetto editoriale e mediatico che svisceri e sveli il delicato rapporto di causa-effetto attorno ai fatti che accadono nel mondo.In un’epoca dove ci ostiniamo a dire di essere tutti connessi è davvero triste notare come nel concreto i media di casa non guardino “più in là del loro naso”.
Ecco allora venir fuori una delle qualità migliori dei social network: quella di poter essere a Madrid, oltre le barricate, dentro Plaza Nettuno, con gli Indignados. Quella di poter tastare il polso della situazione minuto per minuto, conoscere, sapere, anche quando i canali ufficiali hanno la vista offuscata e i giornali non rivolgono che un trafiletto. Le televisioni intanto diventano archibugi goffi e complicati, giganti dal passo lento in un mondo digitale messe anch’esse sotto accusa. E su questo c’è davvero molto da riflettere.
Purtroppo l’italiano medio adora la fuffa. Bisognerebbe riassegnare le colpe.
Le televisioni diventano archibugi goffi è corretto, ma solo se ti riferisci alle nostre, mi pare che AlJazeera faccia molto sul serio. Il panorama in Italia è desolante, per vedere un programma che fa politica seria ho dovuto riguardare Don Camillo, per giunta su Rete 4.
Quando vedo le immagini della polizia che carica sui manifestanti non riesco a non pensare a quei giorni a Genova, di ormai, tanti anni fa. Rimango coinvolta ma anche sconcertata e mi chiedo: servirà a qualcosa tutto questo? La manifestazione, le proteste più o meno violente, le reazioni eccessive da parte della polizia che cosa producono? In me tanta desolazione perchè purtroppo ho capito che non portano a nulla se non ad una condivisione mediatica dei contenuti con persone di tutto il mondo che comunque sono prese da mille altri problemi e urgenze.
Condivido l’idea che sia assurdo che in Italia non sia stata data la notizia in tempo reale, e vi chiedo, secondo voi qual è il motivo?
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